Dopo il primo trimestre di gravidanza ricomincio a respirare

E il primo trimestre è andato finalmente! Mi ero ripromessa di scrivere questo post sulla fine del primo trimestre di gravidanza quindi eccomi qui.
Oggi sono a 15s+3g, da poco più di due settimane il terribile primo trimestre di gravidanza è passato e con lui sono passate le nausee e buona parte dell’ansia che mi ha accompagnata per tutta la sua durata.

Ai primi giorni di estrema gioia e incredulità sono seguite delle settimane piuttosto pesanti. In genere il primo trimestre non è dei più piacevoli. È il trimestre a maggior rischio, quello in cui si ha il maggior numero di aborti spontanei (circa il 70%), quindi non è semplice abbandonarsi alla felicità, infatti la paura che tutto finisca da un momento all’altro può prendere il sopravvento su tutto il resto.

La stanchezza onnipresente e i primi disturbi fastidiosi, come: la nausea, il vomito, il seno dolorante sembrano essere la costante un po’ per tutte le future mamme. E così è stato anche per me, a parte il vomito che per fortuna mi è stato risparmiato.
Fortunatamente per me il primo trimestre di gravidanza appartiene già al passato. Non era iniziato certo nel migliore dei modi, per settimane ho avuto delle piccole perdite ematiche che all’inizio ho considerato normali, vedendole come perdite da impianto (che si verificano in genere circa 10 giorni dopo la fecondazione, non oltre). Successivamente allertata dal medico di famiglia ho vissuto le settimane più tristi della mia gravidanza. È stato come stare sulle montagne russe: picchi di ottimismo cui seguivano momenti di sconforto e resa.
L’unica certezza è sempre stato il cuore martellante del mio piccolo/a (ancora non so il sesso e la curiosità mi sta uccidendo) che ad ogni controllo si faceva sentire come a dirmi: “Ehi, io ci sono e voglio continuare ad esserci.”
Alla prima ecografia ero molto emozionata, sfido chiunque a non esserlo. Era un piccolo esserino con dei piccoli abbozzi di gambe e braccia i cui piccoli movimenti erano già chiaramente visibili. Un piccolo miracolo.
La mia gioia è stata turbata dopo pochi minuti dall’inizio dell’ecografia dalla mia ginecologa che mi spiegò che il sacco gestazionale non si era accollato bene all’utero, e che quindi quelle perdite erano dovute a questo. Tutto quello che mi ha detto dopo non l’ho capito bene, sono entrata nel pallone, l’ansia e la paura hanno vinto sulla gioia di sentire per la prima volta quel piccolo cuore battere.
Uscita dallo studio ho davvero faticato a ricordare esattamente quello che mi avesse detto, l’unica cosa che avevo capito era che dovevo stare a riposo fino al prossimo controllo, fissato per più di un mese dopo.
Ho già accennato nei post precedenti della frustrazione dello stare a letto, soprattutto con i cattivi pensieri che ti girano in testa da quando ti svegli fino a quando ti addormenti.

Una delle cose più stupide che possa fare una donna in gravidanza in questa condizione è cercare su internet delle risposte, è un circolo vizioso controproducente. (ne parlo in questo post “La gravidanza ai tempi di Google”)

L’unica cosa che mi consolava era la scomparsa delle perdite e la persistenza dei sintomi, come la nausee o il dolore al seno.
Alla visita successiva sono andata con il cuore in gola non sapendo davvero cosa aspettarmi. Fortunatamente il distacco si era totalmente riassorbito. Il sollievo che ho provato non si può spiegare, il mio bambino/a era ancora li e stavolta aveva chiaramente la forma di un piccolo essere umano e si muoveva un sacco. Nuotava come un pesciolino dentro un’ampolla di vetro.

Sono tornata a vivere la mia vita normalmente, è stata dura ricominciare a fare qualsiasi attività…perfino camminare mi stanca tutt’ora come non mi è mai successo.
La pancia continua a crescere e quando mi guardo o provo a infilarmi i miei vecchi jeans che ormai non mi entrano più, diventa tutto vero.

Posso finalmente sentirmi felice; la paura c’è ancora, certo, ma è solo una piccola dose, quella normale che ognuna ha quando aspetta un bambino.
Per il resto conto i giorni che mancano a quando lo/la conoscerò e vi assicuro che, contro ogni previsione, stanno proprio volando.
Auguro alle future mamme che ancora sono al primo trimestre di gravidanza di affrontarlo con ottimismo, siano in piena forma o a riposo, come sono stata io.
Sono lunghi 3 mesi, lo so, ma passano anche quelli terribili del primo trimestre.